11 luglio 2010

LA DIRETTIVA 2008/96/CE SULLA GESTIONE DELLA SICUREZZA DELLE INFRASTRUTTURE STRADALI

Per il recepimento della direttiva 2008/96/CE, il MIT sta lavorando per elaborare, entro il 19.12.2010, il testo del decreto legislativo che trasporterà in ambito nazionale la norma europea, (la quale avrà, poi, piena attuazione entro il 19.12.2011, come previsto dalla stessa direttiva). La direttiva 2008/96/CE si riferisce esclusivamente alla rete TEN (Trans European Network), anche se, in fase di recepimento nell’assetto giuridico nazionale, sarebbe opportuno valutare una estensione del campo di applicazione anche al resto della rete extraurbana (specialmente se consideriamo che nel panorama italiano dell’incidentalità, la maggior parte della mortalità si concentra proprio sulle strade urbane ed extraurbane di libero transito).
La direttiva, in ogni caso, condurrà ad un miglioramento dell’attuale situazione, in quanto introduce alcuni concetti base con i quali dovremo confrontarci, come ad esempio il:
Road Safety Assessment (RSAS)
Road Safety Audit (RSA)
Road Safety Inspection (RSI)
Il Road Safety Assessment (RSAS) è la valutazione di impatto sulla sicurezza per le nuove tratte ovvero per i possibili interventi di miglioramento di tratte esistenti, il Road Safety Audit (RSA) è la valutazione dei progetti di nuove tratte e, infine, la Road safety Inspection (RSI) è l’analisi di sicurezza, periodica e scadenzata, sulle tratte già in esercizio.
Il testo della direttiva non cita il c.d. Road Safety Review (RSR), probabilmente in quanto trattasi di una analisi della sicurezza “una tantum”, quindi, non rientrante in quella logica di continuità e programmazione della sicurezza che, invece, la direttiva stessa auspica debba instaurarsi. Niente improvvisazioni, quindi, o analisi di sicurezza vincolate a sporadiche o contingenti disponibilità di budget, nessuna valutazione di sicurezza lasciata alla sensibilità o alla buona volontà di questo o quel dirigente dell’amministrazione, bensì una sicurezza strutturata e senza soluzione di continuità che dovà accompagnare tutto il ciclo di vita dell’infrastruttura, dalla fase progettuale a quella di esercizio e manutenzione (ordinaria e straordinaria). In definitiva, un vero e proprio sistema di Road Safety Management.
Per il nostro paese, questo rappresenta certamente una novità nell’approccio alla gestione della sicurezza stradale, almeno dal punto di vista strettamente infrastrutturale. Nel decreto di recepimento occorrerà esplicitare chiaramente i requisiti professionali degli auditor (valutatori della sicurezza ed ispettori della sicurezza), i criteri per il mantenimento dei requisiti, i criteri di terzietà ed indipendenza rispetto alla proprietà ed al gestore e, infine, i requisiti delle future strutture formative.